Le abitudini di consumo degli italiani sono sempre più orientate all’acquisto di prodotti made in Italy, preferibilmente a marchio Dop, Igp e Doc. Il nuovo trend della nutraceutica individua nel cibo uno strumento di prevenzione per la salute. Si, al piatto di pasta per cena.
Il Benessere Inizia Dal Buon Cibo
È risaputo che gli italiani tendono ad essere esterofili su molti temi, ma a tavola sono decisamente “patriottici” e, secondo l’indagine condotta da Eurispes (Istituto di Studi Politici, Economici e Sociali) nel 2018, l’82,7% dei consumatori italiani predilige i prodotti alimentari made in Italy. Gli stili alimentari stanno cambiando profondamente e, infatti, negli ultimi anni il consumatore è diventato più consapevole, vuole avere più garanzie sulle origini delle materie prime, sui metodi di produzione e coltivazione e il 67,9% è disposto a spendere di più per un prodotto che sia veramente artigianale o realizzato con ingredienti di sicura origine italiana (72%). Le aziende hanno tradotto questi input del consumatore caratterizzando i cibi per l’assenza di qualcosa (free from) per l’aggiunta di qualcos’altro (rich in), per la provenienza (100% italiana) e per il loro carattere etico (vegano, bio, fair trade ecc.). Aumenta dunque la consapevolezza dell’alimentazione come fonte di salute e ricerca del benessere; secondo il nuovo trend della nutraceutica (neologismo dato dalla fusione tra nutrizione e farmaceutica) il cibo diventa uno strumento di prevenzione, a patto che sia salutare e di provenienza economicamente e ambientalmente sostenibile. I prodotti alla base di questo cambiamento sono le versioni “salutiste” di quelli già esistenti o formulazioni ex novo per seguire le nuove tendenze: per esempio nella categoria delle farine sono state create varianti destinate agli intolleranti al glutine o arricchite di fibre per esaltarne certe funzioni nutrizionali. Oltre a prediligere prodotti di stagione (73,7%), più della metà degli italiani (56%) acquista spesso prodotti a marchio Dop, Igp, Doc e, nel 49,3% dei casi, privilegia prodotti a km 0 e biologici (41,3%).
A proposito di salute
Gli italiani non amano le diete low-carb. Lo rivela un’indagine Doxa (Diete low carb: cosa ne pensano gli italiani) dalla quale risulta che solo il 5% della popolazione ne ha sentito parlare e solo il 2% le ha sperimentate. A conferma di quanto sostiene la maggior parte dei nutrizionisti e gastroenterologi mondiali, la dieta ideale resta quella mediterranea, praticata dal 72% degli italiani che, mediamente, consumano 28 kg di pasta l’anno. È da sfatare anche il mito secondo cui la pasta sia meglio mangiarla a pranzo che a cena. Infatti, secondo un recente studio condotto dal Brigham and Women Hospital di Boston, questa tendenza potrebbe essere modificata o addirittura invertita. Consumare la pasta di sera fa bene al corpo e alla mente: riduce lo stress e facilita il sonno; aiuta gli assidui sportivi a integrare il glucosio muscolare perso con lo sforzo fisico; migliora lo stato di salute con conseguenze positive sullo stato d’animo, specialmente quella integrale che aiuta a regolare l’umore.