RINASCE LA FILIERA DELLE ARACHIDI TRICOLORI

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Dopo 50 anni rinasce la filiera dell’arachide 100% italiana. L’accordo sottoscritto tra SIS, Coldiretti e Noberasco ha già dato i suoi frutti e, il 10 settembre, in occasione del primo raccolto è stato presentato ufficialmente alla stampa. È un progetto di ampio respiro che ha tutte le carte in regola per crescere e rispondere a un grande mercato di consumatori che prediligono la qualità di un prodotto nazionale e che potranno acquistarlo già dalle prossime settimane. 

Più piccola, scura, con un elevato contenuto proteico e dal gusto particolare che soddisfa il palato degli intenditori, molto diversa dalle arachidi egiziane e israeliane che troviamo oggi sugli scaffali.  È la protagonista della filiera dell’arachide italiana che ritorna sul mercato dopo quasi 50 anni, grazie all’iniziativa di SIS (Società Italiana Sementi, del gruppo agroindustriale BF spa – http://www.sisonweb.com/it ), Coldiretti (con Filiera Agricola Italiana spa – http://www.fieragri.it) e Noberasco (azienda alimentare italiana leader nel settore frutta secca e disidratata – https://www.noberasco.it). Il progetto ha richiesto tre anni di grande impegno per mettere a punto tutte le fasi operative della filiera, dalla coltivazione alla commercializzazione e, a breve, conseguirà anche la certificazione. Presentato alla stampa, il 10 settembre scorso, in occasione del primo raccolto, 

Federico Vecchioni, Ad di BF Spa e di Sis, ha commentato: “Ancora una volta a rendere possibile un progetto importante come questo è stata la capacità degli operatori della filiera agro-industriale di creare alleanze (…) per raggiungere un obiettivo comune: il benessere del consumatore”. L’arachide italiana, prodotta in due varietà, nasce dal recupero di antichi semi che erano coltivati negli anni del secondo dopoguerra; un’operazione nella quale SIS ha investito la sua lunga esperienza di azienda leader nel campo sementizio.

Il Presidente, Mauro Tonello, ha dichiarato : “L’agricoltura italiana di qualità (…) si riappropria di una filiera ad alto valore aggiunto come quello dell’arachide, persa nel tempo perché ritenuta non conveniente (…). Far rinascere una filiera significa far ripartire un insieme di competenze, know how, investimenti in ambito agricolo, industriale e di ricerca applicata, fondamentale in un contesto di ripresa economica”.

In Italia si consumano circa 57 milioni di chili/anno di arachidi (fonte: Istat); per coprire l’intero fabbisogno nazionale la produzione avrebbe bisogno di 30 mila ettari di terreno. In questa fase di avvio  vengono coltivati solo 18 ettari, ma è evidente che la domanda di un prodotto salubre, sostenibile e di qualità rappresenta un enorme potenziale di sviluppo e, nei prossimi anni tutto il comparto sarà impegnato a riattivare gli aspetti agricoli e industriali necessari a rispondere ad una richiesta dei consumatori che si preannuncia di grande valore.

“Il primo raccolto– ha aggiunto Ettore Prandini, presidente di Coldiretti – dimostra la grande capacità di innovazione dell’agroalimentare made in Italy e risponde alla domanda di quell’82% di italiani che cercano sugli scaffali prodotti nazionali (…). Questa iniziativa di filiera va dunque nella giusta direzione e rappresenta un modello da seguire anche per altri settori”.

L’Ad Mattia Noberasco ha sottolineato che il progetto “unisce innovazione, qualità, trasparenza e forte impegno a investire sul territorio. Vogliamo creare una linea di prodotti made in Italy e grazie a questi accordi di filiera perseguiamo il nostro impegno di educare a stili alimentari salutari il consumatore”.