“Non abbiamo voluto solo ereditare il nostro lavoro dai nostri antenati, lo abbiamo preso in prestito dai nostri figli” (ispirato alle parole di Capo Seattle – 1852)
“Un altro anno è passato, il mio decimo a questo timone.
Raccontare la storia dei successi del passato sarebbe banale, scontato quelli del futuro. Condividere, invece, uno scambio personale di opinioni in uno dei momenti di “paura” tra due fratelli spero possa ancora una volta rafforzare lo spirito che nostro padre ci ha voluto trasmettere” – Alberto Antolini.
Era Il Lontano 2013…
Sergio Antolini – Presidente Ocrim: “L’Italia oggi è spaventata, di cattivo umore, impaurita dal futuro. Invece io sono convinto che l’Italia abbia davanti a sé una grande occasione di ripresa e di sviluppo. Una chance di rinascita, una nuova stagione. È possibile uscire dal percorso dell’Italia della grande crisi più ottimisti di prima. Perché c’è chi nel Paese alla crisi resiste e riparte. Perché il mondo globale, che consideriamo una sciagura, è una grande opportunità per un Paese come il nostro, capitale della bellezza e dell’arte, del design e della creatività. Perché il mondo di domani – non solo l’America ma anche la Cina, l’India, il Brasile- è pieno di consumatori che vorrebbero acquistare i nostri prodotti, vestire come noi, vivere come noi. Abbiamo ricchezze che nessun ladro potrà mai rubare, bellezze che nessun falsario potrà mai imitare, conoscenze che nessuna impresa potrà mai delocalizzare. Non è vero che i figli staranno peggio dei padri: il futuro dipende da noi, e può essere migliore del presente. La celebrazione dei 150 anni dell’unità d’Italia è stata un successo: noi italiani abbiamo capito di amarla. Ma c’è una cosa che ancora ci manca: la fiducia in noi stessi. Dobbiamo invece ricordare che il nostro non è un Paese qualsiasi ed essere consapevoli di chi siamo e di quel che possiamo fare”.
Alberto Antolini – Amministratore Delegato Ocrim: “Tutto vero, caro Sergio. Non ci sarà futuro continuando ad essere pieni di sé e non pensando che i sacrifici di oggi saranno il successo di domani. L’ Italia ha perso troppi anni vivendo di ricordi e certezze passate senza ricercare nuove forme, nuovi obiettivi e nuove scommesse. Il sacrificio di oggi sarà il futuro del domani. Questa è la guerra della nostra generazione: vincerla o perderla tocca a noi. Non serve mettere in gioco la vita come è successo ai nostri nonni e padri nelle guerre, ma occorre mettere in gioco la nostra umiltà e spirito di sacrificio ripartendo dai valori d’origine. Non so quanti, fino ad ora, si siano facilmente immedesimati in questa figura imprenditoriale o siano disposti a farlo in futuro”.
Non abbiamo mai proiettato la visione delle nostre attività su un arco temporale: non IERI, non DOMANI e neppure un ANNO. Semplicemente verso l’INFINITO.
BUON NATALE E FELICE ANNO NUOVO A TUTTI VOI