IL SUCCESSO DI UN PROGETTO VISIONARIO

Condividi questo articolo

È la storia di Bonifiche Ferraresi e di BF spa, il più importante gruppo agroindustriale italiano. La racconta il giornalista Guido Fontanelli in un articolo pubblicato il 31 agosto su Panorama, settimanale italiano di inchiesta, economia, politica ed attualità. Ve lo proponiamo “pescando” i concetti principali. Bisogna risalire al 1871 per trovare l’anno di nascita di Bonifiche Ferraresi, ma Fontanelli salta velocemente la “storia antica” dell’azienda e i vari passaggi di proprietà per soffermarsi sugli ultimi sette anni. Vuole capire come Bonifiche sia diventata la più grande azienda agricola italiana e qual è il motore che ha dato vita al primo e unico polo agroalimentare quotato in borsa, che fa capo alla holding BF spa.

La scintilla che ha dato corso all’intero processo è stata l’idea, illuminata, di creare una filiera agroalimentare integrata, dal genoma allo scaffale, fino alla tavola dei consumatori, per dare stabilità produttiva alla vocazione agricola del Paese. Non facile e neppure scontato. Il “visionario” che ha ispirato e realizzato questa “mission impossible” si chiama Federico Vecchioni, Amministratore Delegato di BF spa. Nel 2014 costruì una cordata di investitori italiani (finanziari e industriali) e di consorzi agrari promossa da Coldiretti, che rilevò il controllo da Banca d’Italia di Bonifiche Ferraresi, sconfiggendo con determinazione importanti investitori stranieri interessati alla terra italiana. Aveva già immaginato tutto: voleva realizzare un hub agroindustriale basato su un’agricoltura sostenibile e tecnologicamente avanzata da nord a sud, voleva creare occupazione di qualità attraverso importanti investimenti nella formazione a tutti i livelli. Obiettivo raggiunto. Oggi il polo di BF ha un consolidato superiore al miliardo e grazie ai continui investimenti nell’alta tecnologia applicata le prospettive di crescita sono ottime.

 «A livello internazionale» spiega Vecchioni «negli ultimi decenni si è sviluppato un interesse strategico da parte di molti Paesi per la terra e questo fenomeno ha avuto un’evoluzione inaspettata in particolare in Africa, dove alcuni Stati sovrani hanno fatto incetta di terreni agricoli. Queste politiche non hanno fatto altro che confermare quanto siano importanti le produzioni alimentari e il bene fondiario. Del resto, la terra oggi disponibile nel pianeta è di un miliardo e mezzo di ettari, di cui circa 300 milioni di ettari sono irrigui ed è tutto quello che abbiamo per sfamarci».
Con giusto orgoglio Federico Vecchioni afferma: «Abbiamo creato un giacimento agricolo ad alta tecnologia che è in grado di trasferire know how in Italia e all’estero, per la prima volta con un unico soggetto che ha dei requisiti industriali e tecnologici senza eguali in Europa, neppure nelle multinazionali. BF oggi rappresenta un polo nazionale ad alta tecnologia applicata e continueremo ad investire in innovazione applicata al comparto agricolo ed alimentare. Perché Terra ed Innovazione sono un binomio imprescindibile per il futuro di tutti in Italia e nel mondo».

Il traguardo raggiunto da BF spa è la prova tangibile che le competenze, il coraggio, la grande professionalità e l’innovazione possono decretare il successo di un business sostenibile sotto tutti i profili: ambientale, economico e sociale. Un traguardo celebrato anche dal docufilmIl buon lavoro che c’è” presentato alla 79ª edizione della Mostra internazionale d’arte cinematografica di Venezia. Il corto, firmato dal regista Simone Aloisio e dal giornalista Lorenzo Munegato, racconta l’Italia del fare, del sacrificio, della fatica ma anche delle soddisfazioni e della crescita professionale e personale. Passando dall’agricoltura, alla moda, dalla sanità ai prodotti tipici, fino all’accoglienza turistica, descrive al meglio un’Italia dinamica che sa reinventarsi e raggiungere l’eccellenza. Per l’agricoltura prende come riferimento il mondo di BF spa, dando risalto alla passione e alla professionalità dei tecnici di Bonifiche Ferraresi impegnati nello sviluppo dell’agricoltura di precisione e dei progetti che stanno realizzando in Africa.