Al XVII Forum Internazionale dell’agricoltura e dell’alimentazione (19-20 ottobre – Villa d’Este di Cernobbio – Como), organizzato dalla Coldiretti, grande interesse per le importanti prospettive di crescita economica e occupazionale del settore. Il riferimento al successo di Bonifiche Ferraresi quale modello di sviluppo da imitare.
Il Mondo Agroalimentare Portavoce Di Valori E Talenti Italiani Competitivi
Difficile riassumere in poche righe gli interventi di due giorni densi di cifre, strategie di sviluppo e stimoli per affrontare la complessità dei mercati. Il XVII Forum Internazionale dell’agricoltura e dell’alimentazione – presieduto da Roberto Moncalvo, Presidente Nazionale Coldiretti – ha visto la partecipazione di un vasto numero di esponenti del mondo imprenditoriale, finanziario, politico e istituzionale italiano ed europeo. Volendo esprimere, in estrema sintesi, la visione comune scaturita da questa costruttiva occasione di confronto, si può affermare che oggi la filiera agroalimentare italiana rappresenta una delle chiavi decisive e identitarie per lo sviluppo del Paese. Un nuovo modello di sviluppo che si fa portavoce di valori legati a reputazione, sostenibilità, tecnologie innovative, tutela del territorio, accesso al cibo e salute. I lavori sono iniziati venerdì 19 ottobre con le premiazioni del concorso Oscar Green, promosso da Coldiretti Giovani, un riconoscimento riservato a giovani imprenditori che hanno sviluppato nuove idee coniugando tradizione e innovazione. Citando Maria Letizia Gardoni – Delegato Nazionale di Coldiretti Giovani Impresa – “stiamo vivendo una rivoluzione culturale enorme, probabilmente la più grande del nostro Paese che ci fa detenere un primato importantissimo, a livello europeo, come Paese con il più alto numero di giovani, al di sotto dei 35 anni, impiegato in agricoltura, e un incremento del 6% annuale di nuove aziende agricole”. Un indicatore importante a conferma di quanto, negli ultimi anni, si sia evoluto il rapporto tra agricoltura, cibo e società, grazie anche ai numerosi progetti e alle iniziative messi in campo da Coldiretti. Difendere e tutelare la qualità e l’eccellenza del prodotto italiano diventa un imperativo imprescindibile (come afferma David Ermini, vicepresidente del Consiglio superiore della Magistratura) che richiede un sempre maggiore impegno per intensificare la lotta alle agro-mafie e combattere il fenomeno delle mistificazioni che si attesta attorno ai 100 miliardi di euro. Oggi parlare di agricoltura significa dare evidenza al potere rigeneratore che l’agricoltura e la filiera del cibo hanno nei confronti di altri ambiti produttivi, come le sagre e i mercati del contadino in forte espansione, i viaggi enogastronomici, gli eventi improntati alle tipicità delle eccellenze italiane e le nuove formule di consumo come, per esempio, il food delivery. (Nella foto: da sinistra: Antonio Tajani – Presidente del Parlamento Europeo – e Roberto Moncalvo – Presidente Nazionale Coldiretti).
Il Valore Aggiunto Della Filiera Di Bonifiche Ferraresi
Come rafforzare i sistemi per la valorizzazione commerciale del nostro made in Italy agro-alimentare? Si tratta di una sfida complessa perché complessi sono i mercati e le modalità per mettere assieme identità produttive diverse. Bisogna fare delle vere e proprie intese di filiera e Bonifiche Ferraresi, in soli 3 anni, è riuscita in quella che sembrava un’impresa impossibile. Lo racconta, alla platea del Forum, Federico Vecchioni – AD di Bonifiche Ferraresi – “BF tre anni fa era di Banca d’Italia. Se non ci fossero stati un’idea e un progetto, l’iniziativa dell’unica società agricola quotata in Borsa in Occidente, di proprietà italiana non avrebbe e non sarebbe stata capace di generare quello che BF S.p.A. oggi rappresenta, cioè la più grande piattaforma agricola produttiva del Paese con circa 8000 ettari in più regioni italiane e l’unica quotata in borsa.” Il progetto di BF, che ha coinvolto investitori non agricoli mobilitando 510 milioni di euro tra aumento di capitali dedicate al piano e sottoscrizioni del flottante, rappresenta una realtà unica, che crede nella forza della produzione perché, come afferma Vecchioni “Dove c’è produzione ci sono le condizioni per superare anche questa catarsi che riguarda il mondo politico-economico-sociale. La crisi di tanti mondi è avvenuta perché non c’erano più idee. Bisogna spiegare cosa c’è dietro l’agricoltura italiana perché altrimenti veniamo misurati solo con l’EBITDA, che è sì un dato economico-finanziario che l’investitore misura, ma c’è un elemento di garanzia che è la terra. Non avrei trovato tutti questi investitori se non avessi avuto un elemento di fiducia fortissimo come la terra. La terra dà fiducia al consumatore, al distributore, all’industria alimentare e dà fiducia anche all’investitore. E allora è su questo che dobbiamo misurare la capacità di essere piattaforma per il made in Italy, di attrarre quegli investimenti e quelle risorse funzionali a rendere questo ruolo di diga verso la colonizzazione economica più forte. Io sono certo che i brand presenti in Filiera Italia insieme a BF potranno fare altre operazioni per preservare il Made in Italy, attraendo risorse e realizzando progetti.” Un invito concreto, quello di Federico Vecchioni, a creare un grande network di filiere, a dare spazio a solide relazioni tra operatori economici e istituzionali, a sostenere Coldiretti nel suo ruolo di link sociale del mondo produttivo agricolo e, soprattutto, un invito a dare spazio alla genialità italiana attraverso l’implementazione di buone idee e di progetti per favorire la crescita del tessuto produttivo italiano.